Istria

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Potete abbracciare con lo sguardo tutta una moltitudine di varietà, dal bianco candido delle vicine montagne, all’ondeggiare delle vigne e dei campi verdi, i colli e le vallate, i lembi di terra con uliveti e vigneti che si alternano, per raggiungere l’azzurro del vicino mare.

Dopo esservi immersi in queste meraviglie, avvicinandovi del tutto, rimarrete stupefatti da ogni suo dettaglio, ogni particolare, le facciate delle chiese, i portali delle città, le vie rurali con i cortili, archi e ballatoi, il gorgoglio vivace del ruscello e la radura con le ciliegie in fiore. Qui tutto sta in uno stretto rapporto di legame e amicizia: la natura, i paesi, le persone.

Gli abitanti dell'Istria sono sempre stati degli agricoltori e possiamo stabilire a quale precisa attività si dedicassero, osservando semplicemente la configurazione del terreno delle aree in cui vivevano.

Sui monti della Cicciaria l'Istriano era modesto pastore, lo testimoniano innumerevoli proverbi popolari: Ovaca bez pastira ne da ni mlika ni sira/Le pecore senza pastore non danno nè latte nè formaggio/Ki čuva ovcu, čuva i vunu/Chi bada al gregge, bada alla lana/. Nel cuore del nostro piccolo universo domina la terra grigia, dura da lavorare, ma generosa. È proprio essa che ha fatto nascere l'Istriano aratore. L'Istria sudoccidentale, con la sua terra color rosso cupo, è la patria di capacissimi viticoltori, è il regno della malvasia, mentre lungo la costa si è sempre pescato e si è sempre vissuto di pesca: Ki spi, ribe ne lovi/Chi dorme non piglia pesci/.

La vita lungo la costa dell’Istria è da sempre legata al mare. I navigatori cercavano rifugio nell’abbraccio delle sue insenature, i pescatori hanno trascorso la vita intera rispettandone l’infinita distesa misteriosa, i viaggiatori hanno trovato nuovi amori nei suoi porti. Tutti convengono che la bellezza del paesaggio istriano ha invogliato non pochi viandanti a fermarsi qui per iniziare da capo…

Navigate assieme a noi lungo gli azzurri lembi istriani, seguite la traccia lasciata dal sole, lentamente, da oriente ad occidente, immergendovi nei motivi di vita mediterranea: insenature e spiagge, barchette che si crogiolano beatamente nella solitudine dell’azzurra bellezza, aspettando.

In alto sul colle si vede Labin (Albona), cittadina che ha protetto per secoli i suoi abitanti nell’abbraccio delle sue mura, mentre ai suoi piedi c’è la ridente Rabac (Porto Albona), adagiatasi lungo una delle più belle spiagge istriane.